lunedì 11 febbraio 2008

D-Day


Ovvero lo sbarco della dieta dalla mia testa al mio stomaco.
Il viaggio ha inizio.
Devo perdere una trentina di chili, credo, etto più, etto meno, ettostissima!
Bene, che ho mangiato oggi?
Mattino, a casa: cappuccino fatto con ottimo latte totalmente scremato proveniente da vacca belga poco stitica, ergo faceva cagare, davvero.
Pranzo: in fabbrica ho messo al sicuro un pesce che si chiama Tilapia, praticamente una specie di sogliola anoressica e depressa che non si pesca, ma che si suicida naturalmente nelle reti dei pescatori del mare del Nord. Nel letto di morte, la tilapia era accompagnata da un'insalata, la prima insalata della mia vita, ero commosso, aveva lo stesso sapore del pesce, ma questo é un particolare.
Cena: a casa, 7 minuti dopo aver varcato l'uscio di casa, praticamente alle sei e mezzo. Durante i bei tempi, a quest'ora finivo il pranzo, fumavo, davo fiato alle trombe e pensavo con orgoglio che la sera avrei cenato ancora. Ma passiamo al combustibile: tortiglioni al pachino, olio non pervenuto, temperatura in calo, vento a Candela, una pera ed una mela che al buio non avrei riconosciuto se non per il fatto che - misteri della natura - la pera fa le mani attaccaticce e la mela no.
Sono le 19:34 e non credo di arrivare alle 23:00 se non do un morso a qualcosa.
Passo e chiudo, ho fatto il blog, che figo che sono.

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