domenica 17 febbraio 2008

Resoconto Giorno nr. 5, 6 e 7


Morivate dalla voglia di sapere come sono andati questi giorni, vero? Ed eccovi accontentati avidi lettori miei.

Io e la mia meta' (non é un romanticismo, lei é la mia meta' perché io peso esattamente il doppio di lei) siamo stati a Lussemburgo, patria dei 40enni con famiglia a carico. Eravamo insieme ad una coppia di amici, Alfredo e Marica. Quando sei con Alfredo, cominci a ricredere ancora a Babbo Natale, é cosi' buono che lo prenderesti a morsi. Marica é carina, dolce, ma é bresciana, pertanto ride per educazione alle mie battute e ne capisce il 15% perche' il dialetto napoletano non lo comprende ancora tanto. Alfredo conosce benissimo il Granducato, pare che ci abbia vissuto dal 1882 al 1923.

Venerdi' sera siamo andati a cena da Mario, salernitano amico di Alfredo, anche lui arrivato a Lussemburgo in pieno Illuminismo. Mario é proprietario di un ristorante che si chiama Il Notaro. Il mio pasto é stato un ottimo misto di pesce alla griglia ed un ananas, conditi da un litro di San Pellegrino del 1967, ottima annata per le acque minerali di sorgente. Mario é davvero simpatico, peccato sia comunista.

Il mattino dopo, ieri, sabato, speravo che la colazione dell'hotel fosse di quelle striminzite, puzzolenti con i croissant in busta della Bauli ed il caffé imbevibile. Sticazzi. Otto qualita' di cornetti appena sfornati, una fontana di nutella che a cospetto la marmellata dichiarava forfait, succhi di frutti che non sapevo nemmeno che se ne facessero i succhi, salumi e formaggi provenienti da 4 continenti. Mentre prendevo la mia macedonia senza-zuccheri-aggiunti, sono passato davanti alle tre campane che celavano il salato. A quel punto la visione: mi sono trasfigurato in Mork e sentivo la voce di Doc, a mo' di Mork chiama Orson, insomma.

Devo smettere di tirare polline.

Ad ogni buon conto ho aggiunto alla colazione due fette di pane integrale, una fetta di crudo, una di formaggio e un mezzo uovo strapazzatissimo. Chissa' perche' poi Doc é scomparso.

Il clou della giornata é stato il pranzo. A noi quattro si é aggiunto Giovanni, l'uomo che ogni donna dovrebbe sposare. Siamo andati in una brasserie che sia chiama Colors. E fin qui tutto bene. A servirci al tavolo é arrivata Priscilla-la-Regina-del-deserto, struccata, un po' malandata ma almeno si era fatta la barba. Una camicia aderente con le paillettes nera cosi', io non me la potro', ahimé, permettere mai. Grazie, Signore, grazie...comunque non ho detto nulla, non sai mai...

Pranzo a base di potage di legumi seguito da un carpaccio di nemmeno 80 grammi con due e dico due scaglie di parmigiano. Dopo 10 minuti é successo l'irreparabile. Con un sorriso elegante e disinvolto mi sono alzato ed ho chiesto a Priscilla dove fosse la toilette. Dopo averla convinta che non avevo bisogno che mi ci accompagnasse, entro e ci resto 36 minuti. La cosa piu' triste in un bagno di un locale é quando quest'ultimo non ha indicazione per maschi e femmine. Il mio soggiorno si e' prolungato anche piu' del previsto per il fatto che aldila' della porta sentivo voci di donne e non sarei mai uscito dalla cloaca con pubblico femminile che mi aspettava. Queste due zoccole hanno ben deciso di raccontarsi la loro serata del giorno prima a circa 60 cm da me, eravamo divisi soltanto da una porta a tenuta stagna (anche perche' senno' non si spiega come abbiano resistito). Al ritorno al tavolo mi sono presentato un'altra volta.

Al momento del conto ho finalmente capito perche' non c'era differenze di sessi tra le due toilette, Priscilla mi ha dato il biglietto del locale che recitava gay friendly e per poco non mi lasciava il cellulare. All'uscita del locale una farmacia ed un imodium da sciogliere in bocca. Meglio di un tappo di cera, da allora non ho piu' notizie del mio intestino. L'Unita' di Crisi della Farnesina si é gia' mobilizzata.

Passiamo alla cena. Siamo andati a casa da Giovanni, che convive con Francesco, ma non sono amiche di Priscilla, e li' mi sono commosso. Sapendo del mio stato, mi ha preparato un ottimo spaghetto al pomodoro fresco. Loro si sono abboffati di tagliatelle al ragu', ma é un dettaglio. Quindi un caciucco al pomodoro e una partita a tressette hanno fatto grande una gia' bella serata.

Alfredo a tressette é davvero una pippa. Ma siccome é tanto buono, nessuno gli ha detto niente, nemmeno Marica ubriaca.

Oggi siamo partiti. Colazione in autogrill lussemburghese frequentato da nobili camionisti bulgari. Cappuccino da due euro e novantacinque e ripartenza. Pranzo con 100 gm di pennette al pesto fatto dalla mamma, quindi senza olio e pomeriggio sui campi di pallone a dirigere la Squadra.

Sera: l'autopsia ha confermato che la fetta di carne che ho mangiato é deceduta per morte naturale e non per le ustioni inflittele da mia moglie. Stasera mi sono accorto di aver mangiato solo perche' avevo fame. L'insalata di pomodoro, una pera ed un kiwi hanno chiuso la cena, meglio cosi'.

Tra nove ore mi peso per la seconda volta, domani sera saprete a cosa equivalgono i sacrifici di 7 giorni di tilapia.

3 commenti:

Ernesto ha detto...

Vedrai che dopo il peso di oggi anche la Tilapia ti sembrerà più somigliante ad una bella donna.

Il Capitano ha detto...

Grande Ernesto,
io ci sto provando a lasciarti messaggi sul tuo blog, ma per poco non mi chiedono pure il codice fiscale!

Ernesto ha detto...

Uhm, vabbè, se vai in una delle pagine c'è il mio indirizzo email, utilizziamo anche quello.

Ma se veniamo a trovarti a Bruxelles prometti che la Tilapia per qualche giorno la mettiamo nel cassetto ?

Cià!